Testi consigliati:
Pier Cesare Rivoltella –
Neurodidattica Insegnare al cervello che apprende – Raffaello
Cortina Editore, 2012
IL
CERVELLO VISIVO (cap. 4)
Secondo
Rivoltella non esiste una nuova specie umana.
L'esistenza
dei “Nativi Digitali” è solo mitologia: non esiste nessuna prova
empirica del cambiamento delle menti delle nuove generazioni, a
livello biologico.
E'
però vero che l'ambiente in cui essi vivono è profondamente
cambiato: siamo nella società dell'informazione, dove è possibile
condividere ciò che si sa, ma anche recuperare, selezionare e
valutare informazioni.
Negli
ultimi anni la Ricerca scientifica ha permesso la scoperta di nuovi
meccanismi di funzionamento del Cervello umano come i Neuroni a
specchio e si è sviluppata anche molta curiosità intorno
all'interrogativo: “come si apprende?”
Alcuni
interrogativi di cui si cerca risposta:
Cosa è
e come avviene la conoscenza?
Come
si fa a costruire una comunicazione adeguata con e tra gli studenti?
Come
il corpo può interagire con l'apprendimento?
Parole
chiave: concetto, percezione, emozione, attenzione, memoria,
rappresentazione, decisione.
Esiste un "cervello motorio" in relazione con un "cervello visivo": occorre capire come sono in relazione per capire come si può diversamente imparare
VEDENDO
o
FACENDO
Due
modelli
- quello iniziato dei greci e presente nel medioevo dove si pensava che bastasse vedere per sapere
- quello di Dewey che dice che si impara facendo (Learning by doing)
Uno
non esclude l'altro perchè è vero che esiste un cervello VISIVO
capace di elaborare rappresentazioni mentali.
L'insegnamento
sarà migliore quanto più risulterà efficace
sia a
livello semantico (comprensione del contenuto) ogni
parola cosa vuole dire?
che a
livello pragmatico ( condizioni per un apprendimento efficace) ha
capito la relazione tra le parole e sa cosa ne è conseguente?
IMMAGINI per
ridurre l'ambiguità attraverso
- Visione OLISTICA : avere visibili annotazioni (elenco, flowchart) di ciò che stiamo studiando consente allo studente di collocare rispetto al contesto generale i singoli termini che si stanno analizzando cogliendo meglio la relazione esistente tra di essi.
- Visualizzazione dei CONCETTI: diagrammi, mappe concettuali, schemi logici, fotografie
- operare SEMPLIFICAZIONI e FOCALIZZAZIONI (disegni ad hoc, per analogia)
Lavagna
come strumento visibile e flessibile: è strumento uno a molti.
Spazio
verticale con dimensioni che rendano possibile leggere i contenuti.
Realizzare
una videopresentazione della lezione può favorire un ANCORAGGIO
COGNITIVO.
Predispone
all'attenzione, sostiene la memoria a breve termine, (uso di parole
chiave e immagini -valigia)
Poche
parole affiancate ad immagini significative che permettono una
rielaborazione dei contenuti.
Spesso
l'eccesso di semplificazione permette una decodifica aberrante e
fraintendimento per cui si passa a presentazioni sovrabbondanti.
Aggiunta
di materiale condiviso. Visone non lineare.
IL
CERVELLO CHE LEGGE (cap. 6)
Scrittura
alfabetica: disposizione orizzontale, segni contigui per cui è
necessaria sequenzialità, forma, connessioni tra ciò che precede e
segue e relazioni causali.
Processi
da sviluppare: anticipare, inferire, interpretare, argomentare
Multimodalità
comunicativa:
associazione
di testo e immagini a rappresentazioni acustiche, musica, suoni
ambientali, rumori possibile con la navigazione transmediale, che
aiuta ad integrare le conoscenze.
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Marco
Dallari – Testi
in testa
– Erickson 2012
TRANSCODIFICAZIONI
Un
ottimo utilizzo didattico della LIM consiste nell'utilizzare lo
strumento per guidare gli alunni nel passaggio da un codice
comunicativo ad un altro.
Ne
elenchiamo alcuni:
Pratiche
di conversione di segnali e/o messaggi da un codice, da un sitema
simbolico e/o da un modello formale a un altro.
Dal
testo al disegno/ dal disegno al testo
Scaletta:
sequenza delle “scene”
Riduzione
– riassunto
Ampliamento
- Sceneggiatura: generazione di un filmato, uno spettacolo teatrale,
uno scritto in forma narrativa
Fermo
immagine e fumetti per raccontare